Scriveva Alberto Galoppini: “Il mazziniano e fratello massone Carlo Lorenzini, noto con lo pseudonimo di Carlo Collodi, nella sua opera Le avventure di Pinocchio, propone ai giovinetti, agli “ulivelli”, a coloro che ancora non hanno l'età per essere iniziati “apprendisti”, un percorso iniziatico che, pur nella sua essenziale ed autentica verità esoterica, viene rivestito con il “fabuloso” exoterico,1 dove tutto diventa simbolo: significato che conduce o può condurre ad ulteriori significati.”2
Esotericamente
L’esoterismo è, generalmente, legato alla segretezza, quasi sempre mediante un linguaggio pressoché simbolico, riconoscibile e interpretabile da pochi eletti. Per questo è possibile definirlo come un esercizio di potere da parte di coloro che partecipano di determinate cerchie, alle quali approdano mendiate percorsi iniziatici. L’esoterismo non è una disciplina, è un universo di ambiti e settori di studi, nei quali è possibile collocarlo perché in tutto può esservi una misteriosa interiorità (esoterismo deriva dal greco antico esoteros, interiore), specie in quelle discipline che si pongono al di là di interpretazioni ordinarie della realtà, preferendo percorsi spesso criptici, addirittura folclorici, magici, occulti e via dicendo.3
L’Illuminazione
Oggi l’esoterismo, come del resto l’occultismo, è spesso stato svuotato, ridotto a una moda o a un’estetica, in cui simboli, rituali e concetti complessi vengono trattati come accessori decorativi: un po’ di tarocchi su Instagram, una candela fatta in casa, una citazione crowleiana su una felpa.4Ma l’esoterismo autentico non ha nulla a che fare con il consumo veloce o la posa, soprattutto, non è uno, è molteplice, e di frequente ha assunto la forma di una spasmodica ricerca di “vie di espressione ancora inesplorate”, e quindi legate alla “bramosia dell’ignoto” (in certi casi fuga dalla realtà), un modo gentile per indicare quella tendenza, quasi mai lecita, di superare i confini della materialità, per arrivare alla piena consapevolezza del proprio Io, o super io. Oltretutto l’esoterismo è anche “concezione propria di alcune sette religiose che fanno della teosofia5 e dello gnosticismo il loro fondamento”, la verità, qui, viene rivelata soltanto a pochi iniziati”:6
Come è noto, la Massoneria, quale scuola iniziatica, basa i suoi insegnamenti sulla scienza dei simboli; in particolare il Rito Simbolico Italiano ha voluto qualificarsi come seguace della simbologia di Tradizione sia occidentale che orientale. Tra gli strumenti di questo tipo più usati in tutte le epoche e in tutti i luoghi vi sono certamente le fiabe, ritenute particolarmente utili per l’educazione del bambino, così come miti e leggende fornivano insegnamenti all’umanità bambina, ai primordi del suo sviluppo culturale.7
Pinocchio esoterico
Tra gli autori italiani che di certo conobbero e praticarono in qualche modo scienze esoteriche, e condivisero una visione esoterica della letteratura, ci furono Luigi Capuana (1839-1915), Luigi Pirandello (1867-1936), Antonio Fogazzaro (1842-1911), Giovanni Pascoli (1855-1912), ma anche, appunto, Carlo Collodi (1826-1890), la cui iniziazione è documentata e legata all’appartenenza a logge massoniche. Secondo diversi studiosi, Le avventure di Pinocchio (1883) di Collodi (al secolo Carlo Lorenzini) sarebbe il racconto di un percorso iniziatico e non una favola per bambini.8Marcello Carosi, per esempio, individua nel passaggio dal corpo di legno all’anima senziente e poi all’anima cosciente, attraverso la purificazione, un percorso che condurrebbe alla conoscenza dell’Io interiore.9 In ottica esoterica, e dunque simbolica e occulta, lo stesso nome “Pinocchio” potrebbe essere ricondotto al terzo occhio: pin-occhio (occhio–pineale). La materialità del corpo di legno, il sé inferiore privo di coscienza, prende vita superando, con varie prove iniziatiche, il suo stato, per trasformarsi in nuova vita: il sé superiore.
Personaggi e archetipi
Fra tutti i personaggi della storia, anche i più oscuri e inquietanti, come Stromboli (Mangiafuoco), spicca la Fata, figura costernante e sfuggente che si trasforma di continuo, assumendo forme in netto contrasto tra loro: bambina dai capelli turchini, vecchia morente, madre accudente, spettatrice fredda dei giochi circensi, perfino capra bianca, la “Sophia zooforica”, che guida non più dall’alto, ma dal basso, nel mondo vivente.10 Ogni sua trasformazione sembra accompagnare Pinocchio in una diversa fase del suo cammino iniziatico, oscillando tra guida, prova e giudizio; ora complice ora antagonista, ma anche dominatrice (con impliciti richiami sessuali) che salva Pinocchio, per poi punirlo con crudeltà. La Fata non è buona, è duale, non salva, ma invita, e genera un continuo rovesciamento dei valori, che assumono valenze nuove, rispetto all’inizio, in virtù della rivelazione iniziatica:
«I personaggi principali della fiaba di Pinocchio, intesa come un sogno di Collodi, corrispondono allo schema delle quattro personalità, o quattro funzioni che ognuno di noi porta con sé. Di queste personalità tre sono più o meno nel campo della coscienza e appartengono allo stesso sesso del sognatore, mentre la quarta è di sesso opposto ed è immersa completamente nell’inconscio», alla luce di questa chiave interpretativa si può dunque dedurre che «Il nucleo centrale della fiaba, per come già detto, ruota attorno a Geppetto, Pinocchio, Grillo Parlante e Fata, un Quaternario (cerchio alchemico) di tre maschi e una femmina [...]» in cui la Fata azzurra è la Funzione Inconscia che rappresenta i veri sentimenti di Collodi.11
Doppia chiave di lettura
La chiave di lettura scoperta di Pinocchio sembra essere quella che racconta la storia di un burattino che diventa bambino, perché impara a comportarsi bene evitando i pericoli della vita; quella nascosta, quindi occulta ed esoterica, è intessuta di simboli, alchimie e archetipi e si rivolge agli iniziati, cui ricorda l’esistenza di un Demiurgo (Geppetto) “dio minore” che crea esseri imperfetti (i Pinocchio), e che comprende che solo attraverso il Grande Architetto (la Fata ne è un emissario) può avvenire la trasformazione della materia da inanimata ad animata, in termini esoterici… l’illuminazione. Nel mondo massonico-esoterico, la Salvezza e la Grazia non giungono da Dio (creatore imperfetto), ma dall’autocoscienza che si risveglia solo mediante un percorso interiore-alchemico volto alla conoscenza (il primo passo per Pinocchio è l’andare a scuola). E gli asinelli del paese dei balocchi, dunque, non sono che i profani, i non iniziati, i non illuminati. Noi, in un certo senso.
L’innocenza, nel mondo collodiano, non è la virtù dei senza colpa, ma l’inesperienza, e la consapevolezza del male diviene via essenziale per eliminare un’innocenza incapace e ignorante, e ottenere l’illuminazione, che in se stessa è l’insieme del bene e del male, di ciò che è negativo e di ciò che è positivo. Pinocchio non deve preservare l’innocenza, ma superarla, diventando conscio del male; il burattino deve discendere negli abissi per poi risalire e trasformarsi.
Deve conoscere la morte e rinascere:
Il Ragazzo Burattino diventa Funzione Superiore o Dominante e Geppetto Funzione Ausiliaria. Il processo alchemico si è finalmente concretizzato attraverso la Fata ed il tesoro trovato è simboleggiato dal metallo nobile dei 40 zecchini d’oro. Ma il vero tesoro è il conseguimento della trasformazione. Durante la notte, durante il sogno, Finocchio decide di morire e abbandonare tutti i Mostri che lo avevano accompagnato durante il viaggio. Il Burattino di legno ha scelto la morte per poter cominciare a vivere ma non si è trasformato e da morto è rimasto “appoggiato ad una seggiola, col capo girato su una parte, con le braccia ciondoloni e con le gambe incrociate e ripiegate in mezzo.” Nella casa del nuovo Finocchio rimane questo burattino a testimone che il nuovo deve coabitare con il vecchio e che il burattino ormai esanime continuerà a sfidarlo.12
Una curiosità: nella prima versione della storia, dal titolo Storia di un burattino, Pinocchio finiva morto impiccato a una grande quercia.
Exoterico è ciò che è pubblico, esteriore, accessibile a chiunque. È l’insegnamento visibile, la forma, il racconto semplice (la fiaba di Pinocchio come storia per bambini, con una morale su bugie e obbedienza). Esoterico è ciò che è nascosto, interiore, riservato a chi è iniziato o in grado di capire. È il significato profondo, simbolico, che va scoperto sotto la superficie (la fiaba di Pinocchio come allegoria iniziatico-alchemica).
L’Acacia, rivista di studi esoterici, ottobre-dicembre 2002.
Mauro Ruggiero, Le muse ermetiche. Esoterismo e occultismo nella letteratura italiana fra fin de siècle e avanguardia, Jouvence, 2019, in Prefazione.
#tarot, #esoterismo, #cartomanzia, il fenomeno non è passaparola o folgorazione culturale, è proprio una moda. Vogue segnala come i Tarocchi, il cui reale significato è ignoto ai più, vengano reinterpretati in ottica estetica, usati come fenicotteri ethereal o elementi decorativi in passerella; l’occulto che diventa intrattenimento e “identità” di gruppo.
La teosofia nasce tra fine ‘800 e inizio ‘900, soprattutto grazie a Helena Blavatsky, una figura controversa che mescola elementi dell’induismo, del buddhismo, dell’occultismo europeo e della mistica gnostica. Si propone come una “conoscenza divina”, capace di andare oltre le religioni tradizionali per rivelare la verità nascosta comune a tutte. In teoria, la teosofia vuole unire scienza, religione e filosofia in un’unica visione spirituale, in pratica, usa un linguaggio oscuro, infarcito di termini esotici, gerarchie spirituali, maestri invisibili e “verità superiori” accessibili solo a pochi “eletti”. Non a caso, è stata un terreno fertile per derive settarie, per messianismi privati, e per una spiritualità più interessata al potere personale che alla trasformazione interiore reale.
Battaglia, citato in Le muse ermetiche, capitolo I, versione digitale.
Ottavio Gallego, Gran Maestro degli Architetti, del Rito Simbolico Italiano, nell’Editoriale di L’Acacia, op. cit.
Quanto all’appartenenza di Collodi alla massoneria «pur non comprovata da alcun documento ufficiale, è universalmente riconosciuta e i riferimenti in tal senso sono numerosissimi». Non ultima la fondazione nel 1848, da parte dello stesso Lorenzini, di un periodico liberale intitolato Il Lampione, che, a sua detta, doveva «far lume a chi brancolava nelle tenebre».
Marcello Carosi, Pinocchio. Un messaggio iniziatico, Edizioni Mediterranee, 2001.
La capra ha una doppia simbologia, ed è proprio questa ambiguità a renderla potente. Nella tradizione cristiana, la capra è associata al demonio, a Baphomet, alla lussuria, alla ribellione. Nell’esoterismo antico e nella tradizione alchemica, la capra era simbolo di sapienza primordiale, di connessione alla terra, di libertà indomabile. In alcune letture è anche animale iniziatico, simile al capro espiatorio: carica su di sé il male e lo attraversa.
L’Acacia, op. cit.
Ibidem.